Stress in Gravidanza. Effetti sul feto e possibili contromisure

La gravidanza è sicuramente un momento molto importante per una donna. Oltre a rappresentare l’anticamera dell’essere genitori, è foriera di grandi rivoluzioni, sia dentro la futura mamma, che fuori e intorno.
Ci sono infatti cambiamenti dal punto di vista fisiologico, legati all’aumento dei processi metabolici ed ormonali.
Ci sono dei cambiamenti dal punto di vista psicologico, in cui si hanno fenomeni di regressione, sbalzi umorali frequenti, maggiore attenzione al proprio mondo interno e preoccupazioni rispetto alla propria immagine corporea.
Ci sono cambiamenti dal punto di vista sociale, in cui l’assunzione del ruolo di madre può portare a ridimensionamenti e rinunce rispetto ad altri ambiti di vita legati, ad esempio, al tempo libero o alla carriera.
Avviene inoltre una ridefinizione del rapporto di coppia, sia a livello affettivo (non è più il partner il centro dell’attenzione) che a livello spaziale e organizzativo (riorganizzare gli spazi di casa o comprarne una nuova, acquistare il necessario per i primi periodi col neonato, ecc.).

​L’attesa della ventura maternità rappresenta quindi un periodo di crisi maturativa dal punto di vista esistenziale e le preoccupazioni legate a questo evento possono produrre ansie di vario tipo, quali ad esempio:

  • Ansia verso il proprio vissuto corporeo, in cui la donna si chiede se potrà ancora piacere o tornare come prima;
  • Ansia legata alla salute del bambino che nascerà;
  • Ansia legata al rapporto col compagno, in quanto diminuisce la vita sessuale e il desiderio;
  • Ansia legata ai dubbi sulla propria adeguatezza a svolgere il ruolo di mamma.

​Un periodo così denso di cambiamenti, ovviamente, è inevitabile che produca stress. Le ansie e le preoccupazioni che abbiamo visto sono infatti del tutto normali. Il problema sorge quando esse si protraggono anche quando non ce n’è motivo, provocando degli effetti anche sul futuro nascituro.

Negli ultimi anni diversi studi hanno dimostrato come la gestazione non sia solo una semplice “attesa” in cui il feto cresce dentro un involucro. L’utero in realtà è un vero e proprio spazio di apprendimento in cui il bambino si crea il suo primo bagaglio essenziale di esperienze che gli consentiranno di adattarsi alla realtà esterna che incontrerà e che influenzeranno il resto della sua vita. Questo avviene tanto dal punto di vista fisiologico che psicologico.

Il feto ha infatti una vita psichica
. Sin dai primi mesi è in grado di percepire i cambiamenti fisiologici della madre legati al suo rapporto col mondo e di reagire di conseguenza. Questo avviene grazie alla placenta e, nei mesi successivi, allo sviluppo degli organi sensoriali.
Il feto quindi, lungi dall’essere passivo, dispone di una sensorialità articolata e durante la gravidanza inizia a comporre schemi inconsci di comportamento, prova le prime emozioni, apprende come sarà il mondo in cui nascerà.

Proviamo ora ad immaginare una madre sottoposta a continue reazioni di stress, legate ad ansie più o meno reali. Quando siamo sottoposti a stress continuo, il cortisolo, uno degli ormoni più importanti della reazione di stress, rimane troppo in circolo. Questo ormone ha la funzione di regolare diversi processi di tipo metabolico, mnemonico, immunitario ed ha anche un compito molto importante nell’impostare la durata dello stress, legandosi ai recettori di alcune zone cerebrali. Fino ad una certa soglia, il cortisolo rende più forte l’organismo. Oltre quella soglia, produce effetti contrari e logoranti.
Nelle donne in gravidanza, la concentrazione di cortisolo rappresenta un importante indice con cui il nascituro impara quanto è stressante il mondo esterno. Questo ormone, attraverso la placenta, passa nella circolazione del feto, influenzando diverse strutture in formazione legate alla regolazione dei processi metabolici, delle connessioni cerebrali e della suscettibilità allo stress.

L’ambiente metabolico ed ormonale della madre durante la gestazione può quindi influenzare la struttura e la fisiologia della prole in modo permanente, con ripercussioni anche dal punto di vista psicologico. E’ come se il feto, attraverso la madre, imparasse che il mondo è davvero difficile e che sia meglio prepararsi al peggio. Quando però, una volta nato, non è esattamente così, le conseguenze possono essere complicate.
Il Prof David Barker del Southampton Hospital parla di FOAD (Fetal Origins of Adult Diseases) ovvero di origini fetali della malattia adulta, indicando quelle situazioni in cui stress elevato o cronico durante la gravidanza può alterare il normale sviluppo del feto ed in qualche modo determinare l’incidenza di determinati disturbi in età adulta.  Gli esempi riguardano diverse aree quali quella metabolica (es. obesità, diabete), psicologica (es. ADHD) e neuro-psichiatrica (es. autismo, schizofrenia).

Stress cronico in gravidanza può quindi predisporre il bambino a tutta una serie di disturbi che si possono ripercuotere in età adulta. Questo non vuol certo dire che si debba rimanere impassibili a tutto, ma imparare a gestire al meglio le situazioni stressanti (e la gravidanza lo è) può sicuramente favorire benessere sia nelle future mamme sia nei loro bambini.

Ecco allora alcuni consigli per ridurre e gestire al meglio lo stress in gravidanza. Per incrementare la fiducia nelle mamme:

  • Confrontarsi con altre mamme (di persona, su Facebook…)
  • Informarsi leggendo libri sulla gravidanza e la maternità
  • Tenere un «diario delle emozioni»
  • Imparare strategie per rilassarsi
  • Darsi delle priorità organizzando gli impegni di conseguenza

Infine, dal momento che il feto ha anche una vita emotiva, eccone altri per favorire il rapporto col proprio bimbo in grembo:

  • Fare dei disegni di sé stesse insieme al bambino
  • Parlare con lui
  • Raccontargli del padre o di come sarà da grande
  • Cantargli/le qualcosa
  • Utilizzare la musica (preferibilmente a 432 hz)

Per chi invece è nei paraggi, nei prossimi giorni, presso il centro Artemis in Via Mascagni 15 a Cormano (Mi), partirà un corso per future mamme, in cui, insieme alla Dott.ssa Sara Gambino (educatrice e pedagogista), forniremo consigli utili e tecniche pratiche per gestire al meglio questo particolare periodo di vita.
Per info: www.artemiscormano.it

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