Quando lo stress rende obesi. Perché succede e come regolarsi

Lo stress, soprattutto se ripetuto, può favorire il sovrappeso e l’obesità. Forse è anche per questo che le persone che soffrono di problemi legati all’alimentazione stanno aumentando (4 italiani su 10 sono in sovrappeso e 1 su 10 soffre di obesità viscerale, come da dati dell’indagine Multiscopo dell’ISTAT) dato l’alto grado di stress percepito dalla popolazione (9 su 10 percepiscono uno stress troppo elevato, secondo i dati Eurodap). E visto la mia recente collaborazione con il programma di dimagrimento “Bodywake” vorrei condividere alcune informazioni interessanti rispetto a questo legame, insieme ad alcuni consigli pratici.

Esistono vari studi che dimostrano come lo stress sia in grado di alterare i modelli alimentari. Le cifre ufficiali rivelano che lo stress rende circa due terzi delle persone iperfagiche, ovvero con la tendenza a mangiare troppo e male, preferendo cibi poco elaborati e ricchi di amidi e zuccheri, causando alla lunga disfunzioni metaboliche ed obesità viscerale.

Perché succede questo?

Un fattore fondamentale è l’eccessiva presenza di cortisolo. Il cortisolo è un ormone steroideo coinvolto nel circuito dello stress. Insieme a noradrenalina, adrenalina ed altri ormoni, orchestra tutte le reazioni psicofisiche dell’organismo quando viene percepita una minaccia, tra cui la regolazione del metabolismo.

Da questo punto di vista, il compito del cortisolo è quello di stimolare l’appetito per favorire il recupero delle energie spese per fronteggiare il pericolo percepito, poco importa che esso sia reale o immaginato. La cosa interessante è che questi ormoni ordinano al nostro corpo di assumere cibi poco elaborati ricchi di amidi e zuccheri, perché, secondo Mary Dallman dell’Università di San Francisco, questo tipo di cibo è in grado di ridurre l’azione di questi ormoni dello stress. Quindi, non solo troppo cortisolo vi fa mangiare di più, ma anche cose poco sane e ipercaloriche! Ecco la situazione in cui scatta la cosiddetta “fame emotiva”.

Questo meccanismo compensatorio, alla lunga, può diventare una vera e propria dipendenza, trasformando il cibo in una “droga”. Il cortisolo, infatti, è coinvolto nella regolazione del rilascio della dopamina, l’ormone del piacere: uno stress prolungato può provocare una produzione eccessiva di questo ormone, riducendo la sensibilità dei suoi recettori e favorendo una “resistenza”, che può portare ad alterazioni dell’umore, a depressione, rinforzando così il bisogno di cibo come gratificazione e di conseguenza la dipendenza stessa!
Un’altra azione dell’eccesso di cortisolo sul metabolismo è l’immagazzinamento preferenziale del grasso accumulato nelle cellule adipose dell’addome, favorendo così l’obesità viscerale. Questo succede perché le cellule adipose addominali sono più sensibili al cortisolo rispetto a quelle più lontane, ad esempio, di fianchi e glutei.

Ricapitolando, quindi, un eccesso di cortisolo dovuto a stress prolungato può portarvi a mangiare di più, affidandovi a cibi spazzatura, che consolano ma che possono rendervi dipendenti come drogati, accumulando il grasso soprattutto tra gli addominali.

Come fare quindi per gestire questa “fame da stress”? Ecco alcuni consigli:

  • Fare una regolare attività fisica o frequenti passeggiate, che danno la possibilità di attivare il metabolismo e di “scaricare” la tensione dovuta allo stress;
  • Organizzare il proprio tempo in modo da suddividere gli impegni in base al loro livello di priorità. Le situazioni che maggiormente favoriscono la produzione di cortisolo nell’organismo sono quelle in cui gli stress sono continui e intermittenti, poiché il cortisolo non ha tempo di essere riassorbito. Il  sovraccarico di impegni da gestire è di fatto una classica situazione “ipercortisolica”.
  • Dedicare qualche minuto della giornata ad attività piacevoli o a tecniche di rilassamento quali il training autogeno, in grado di riportare i livelli di cortisolo alla normalità.
  • Fare attenzione alla velocità con cui si presenta la fame: la fame da stress si presenta più velocemente della fame fisiologica, che è graduale. Se si riconosce che è fame da stress, provare a concentrarsi per qualche minuto sul proprio respiro, così da far passare l’ondata emotiva che la causa. In alternativa, bere acqua per placare la sensazione di fame.

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