I disturbi derivanti dallo stress sono sempre più diffusi nei paesi industrializzati e l’Italia non ne è certo da meno: Il dato emerso da una ricerca del 2014 promossa dall’Associazione europea per il disturbo da attacchi di panico (la Eurodap), riguardante il nostro Paese, ha evidenziato che ben 9 italiani su 10 soffrono di un livello di stress eccessivo, tanto da portare almeno nel 50% dei casi a condizioni psicofisiche in grado di causare danni più o meno gravi alla salute, che possono riguardare sia la sfera biologica (ipertensione, malattie del sistema immunitario, problemi gastro-intestinali, disfunzioni endocrine) che psicologica (ansia, fobie ed attacchi di panico, distacco emotivo, depressione) e comportamentale (ritiro sociale, aumento delle condotte a rischio come sesso non protetto od eccessivo consumo di alcolici e droghe, ritiro in comportamenti compulsivi come le dipendenze da sostanze o da gioco).
Un contesto non particolarmente roseo che sembra destinato a peggiorare.
Ma c’è una buona notizia: lo stress si può imparare a gestire. E lo psicologo, in questo senso, può tornare molto utile.
Quindi lo psicologo come può essere utile per combattere lo stress?
Insegnando e sviluppando col cliente strategie per imparare a gestirlo, in modo da rendere la persona autonoma nel rispondere efficacemente alle situazioni stressanti. Ecco alcuni esempi:
- Aiutando la persona a modificare la situazione che provoca stress (ad esempio apportando cambiamenti allo stile di vita o imparando a gestire meglio il tempo);
- Aiutando la persona a migliorare la percezione degli eventi, rendendola più realistica.
- Attraverso l’insegnamento di tecniche per gestire l’ansia e l’eccessiva attivazione corporea, come il controllo volontario della respirazione, le tecniche di rilassamento o la meditazione laica, che si possono imparare in poche settimane e che sono efficaci nel trattamento dell’ipertensione e di alcuni disturbi psicosomatici legati allo stress cronico.
Si può quindi evitare di diventare “stressati cronici”, o anche “disintossicarsi” prima di finire in un ambulatorio? A quanto pare sì, e uno dei modi può essere quello di affidarsi ad uno psicologo!